Notizie Radicali
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  lunedì 04 aprile 2005
 Direttore: Gualtiero Vecellio
Elezioni amministrative: un’opportunità per la Rosa nel Pugno

di Mario Staderini

Le elezioni del 28 e 29 maggio costituiscono l'opportunità per dare ulteriore forma al progetto di nuova forza politica rappresentato dalla Rosa nel Pugno.
Il risultato delle Politiche elettoralmente sconta l’esclusione dal Senato, un atto di fascismo democratico rispetto al quale non possiamo rimanere sottoposti; sotto l'aspetto politico riporta un saldo attivo quanto a capacità di aggregare energie riformatrici laiche, liberali, socialiste e radicali.
All'arrivo di esponenti importanti dei Democratici di sinistra, della scienza e della cultura, ha fatto seguito un significativo  voto di persone non precedentemente radicali ne socialiste.

La Rosa nel Pugno è stata capace di resistere al tentativo di soffocamento cui è stata oggetto, imponendo alcuni temi espulsi dal dibattito politico e facendo percepire all’opinione pubblica la laicità come connotato distintivo.
 
Le elezioni amministrative, insieme all'azione che in Parlamento sapranno condurre i deputati RNP, offrono l'opportunità di meglio definire e comunicare l'identità della Rosa nel Pugno.

La ricerca del consenso e della partecipazione, per un soggetto politico in formazione e costretto a diventare altro, è un processo continuo che passa attraverso la comprensione, all’interno e all’esterno, della progettualità, della visione che ci è propria.

Tempo non ce n’è molto, sarà anche difficilissimo riuscire a condurre una campagna d’opinione di valenza nazionale. Temi ne avremmo.

Le riforme del sistema produttivo, con innovazione e ricerca quale traino di un percorso che porti a trasferire l’occupazione da settori decotti ad altri in crescita, implicano un ruolo delle amministrazioni locali nella gestione delle problematiche che ne conseguiranno.

Per superare, poi, i danni -sociali e ambientali- dell’urbanistica alla “messicana”  stratificatasi negli ultimi cinquant’anni, deve iniziare a circolare l’idea di piani urbanistici ambiziosi, specie per le grandi città, dove la  rottamazione delle periferie è occasione di mutamento della vita e del vissuto delle comunità.

Anche per affermare i diritti civili e politici di malati e disabili, le iniziative sul territorio rappresentano la strada maestra per la messa in rete di singoli ed associazioni.

Fare di Roma una città laica, moderna, europea. Riportare a Napoli almeno la speranza di un riscatto economico e sociale, traino per l’intero meridione d’Italia.

Ah, poterne discutere! Servirebbe a noi, al Paese. Per questo non accadrà. Nella città partenopea, poi, siamo riusciti a soffocarci da soli.

Energie e mezzi finanziari scarseggiano, mentre lor signori attendono di narrare un cattivo risultato elettorale per farne il nostro epitaffio.

Occorre tentare, comunque, un passo avanti, incontrando, ri-conoscendosi con coloro che hanno di già "visto” la progettualità che ci lega, convincendo così chi avesse inteso la Rosa nel Pugno come terreno di conquista che ha preso un abbaglio.

Non è momento di entusiasmi, certo, e non ci soccorrono grosse spinte emotive in entrambe le componenti. Qualcosa può muoversi forse, facendo di necessità virtù, magari cercando sponda nei votanti prima ancora che nei rappresentanti.

Abbiamo un’altra postazione di lotta da conquistare.